Attenzione, anfibi presto di nuovo in cammino
Ai lati delle strade vedremo presto ricomparire i cartelli che ci avvertono della presenza di rane e rospi sulla carreggiata. Dalla metà di febbraio alla fine di aprile, in tutta la Svizzera milioni di anfibi adulti lasciano i rifugi invernali per migrare verso le acque dei siti di riproduzione e solitamente si tratta degli stessi luoghi in cui sono nati.
Una trasferta piena di ostacoli
La migrazione è tutt’altro che una passeggiata: pericolose strade da attraversare, ma pure il rischio di giungere a destinazione e non trovare più l’agognata zona umida. Questo tipo di ambienti è infatti sempre più raro. L’ultima pubblicazione dell’UFAM sullo stato dei biotopi di importanza nazionale (disponibile in tedesco e in francese) rivela che in ogni sito di riproduzione di anfibi si è estinta in media una specie, e che le popolazioni di specie già fortemente minacciate (ululone dal ventre giallo, rospo calamita e rospo ostetrico) continuano a essere in percettibile calo. Per salvarle, urge migliorare l’interconnessione fra gli habitat.
Per poter affrontare in buone condizioni l’ardua migrazione, rane, salamandre e tritoni devono però innanzitutto superare indenni i mesi freddi. Per riuscirci necessitano di siti di svernamento adatti, proprio come la chiocciola fasciata, il nostro animale dell’anno 2025.
Giardino disordinato, giardino apprezzato
Anfibi e lumache hanno bisogno di ambienti protetti in cui rifugiarsi. Più ci sono mucchi di rami e foglie, tronchi marcescenti o aree non sfalciate con erba alta appassita all’interno dei centri abitati e in aperta campagna, meglio questi animali sopravvivono all’inverno. Questo perché i siti di svernamento non solo li proteggono dal freddo, ma pure dai predatori. Lasciamo che i nostri giardini appaiano un pochino più disordinati: anfibi, lumache e altri piccoli animali ce ne saranno grati.