Animale dell’anno 2014: il grillo campestre
Il grillo campestre è noto per la sua vena musicale: il suo incessante frinire è la nota dominante dei concerti che si innalzano dai nostri prati a partire dalle calde giornate primaverili fino ad agosto inoltrato. L’artista rimane tuttavia per lo più nascosto agli occhi del pubblico. Con il suo sonoro «cri cri», il maschio tenta di attirare le femmine e di intimorire i rivali. Pro Natura dedica il 2014 a questo timido concertista, rivendicando così più prati fioriti ricchi di specie in Svizzera.
Elegante testone
Il grillo campestre è una delle oltre cento specie di ortotteri presenti in Svizzera. Lungo tra i 18 e i 27 mm, ha un corpo nero e tozzo, una testa rotonda e ali brune con venature nere. La base delle ali è giallo scuro, soprattutto nei maschi, mentre la parte inferiore delle cosce posteriori è di un rosso brillante. Le femmine si riconoscono per il loro ovopositore, lungo e sottile.
Nonostante le ali, il grillo campestre non sa volare. È però un rapido corridore. Si ciba di erbe e piccoli insetti, vivi o morti. Il grillo è a sua volta un bocconcino prelibato per gli uccelli, i rettili e i mammiferi, come volpi, toporagni e gatti domestici.
- Albert Krebs/ETH
Primo violino
Fare musica è un’attività prettamente maschile. Con il suo sonoro «cri cri», il maschio marca il suo territorio e, al contempo, segnala la sua presenza alle femmine pronte per l’accoppiamento. Le elitre, le ali anteriori modificate, sono il suo strumento. Una nervatura presenta sul lato inferiore una fila di circa 140 denticoli, che vengono passati con destrezza come l’archetto di un violino sul bordo liscio dell’altra ala. Una membrana alla base delle ali amplifica il suono come un altoparlante. Le ali sollevate e l’ingresso della tana fungono da megafono. In questo modo, il canto del grillo è udibile fino a quasi 100 metri di distanza anche all’aperto. La femmina, che non emette alcun suono, percepisce il richiamo con i suoi minuscoli organi uditivi a fessura posti sulle zampe anteriori. Se il canto le piace, lo segue fino a raggiungere colui che lo emette. Il maschio, quando vede la femmina avvicinarsi, cambia immediatamente tema musicale e la corteggia con una sommessa melodia amorosa.
- Florin Rutschmann
Bunker con terrazza
Individuare un grillo frinente tra i fili d’erba è tutt’altro che facile. Questo pavido insetto ammutolisce non appena ci si avvicina e sparisce lesto nella tana da lui stesso scavata nel terreno, una galleria senza diramazioni che può raggiungere anche i 40 centimetri di lunghezza.
Davanti all’ingresso, il grillo maschio tiene costantemente libera da erba e sassi una piccola area che funge sia da palco sia da arena. Non appena un maschio sconosciuto osa mettervi zampa, il padrone di casa emette un suono acuto. Se la minaccia acustica non basta, si passa alle vie di fatto: i contendenti si frustano a vicenda con le lunghe antenne, si spingono e si mordono finché uno dei due si arrende e se ne va.
- Ingo Stiegemeyer
Gioventù senza fissa dimora
Il grillo campestre si accoppia spesso davanti all’ingresso della tana del maschio. La femmina depone poi le uova nel terreno e le abbandona al loro destino. Dopo due-tre settimane, nascono i piccoli, che già assomigliano agli adulti ma non hanno ancora le ali. Le larve vagano senza meta per tutta l’estate, mangiando e mutando pelle fino a dieci volte. Soltanto in autunno i giovani diventano sedentari e scavano la loro tana oppure ne rinnovano una abbandonata per trascorrervi l’inverno. La primavera successiva cambiano pelle ancora una o due volte per raggiungere lo stadio adulto all’inizio di maggio.
- Florin Rutschmann
La vita nel prato fiorito
Il grillo campestre si trova in Svizzera nelle valli a clima temperato, in ambienti caldi e secchi, ma anche fino a 1800 metri di altitudine. È un tipico abitante delle scarpate, dei prati e dei pascoli soleggiati gestiti in modo estensivo. Questi habitat ricchi di fiori non sono un paradiso solo per gli ortotteri, bensì anche per innumerevoli altre specie animali e vegetali.
Dalla metà del secolo scorso, la superficie e la qualità dei prati fioriti dei nostri paesaggi sono in continuo calo. I motivi vanno ricercati da un lato nello sfruttamento agricolo intensivo, dall’altro nell’abbandono dei pascoli. Senza contare le zone soleggiate preda dell’edilizia più sfrenata. Per queste ragioni, in molti luoghi non si sente più il frinire del grillo campestre. All’interno di un prato secco e caldo, questo insetto è piuttosto mobile, ma non appena ne esce raggiunge in fretta i suoi limiti. Capita quindi che oggi molte popolazioni vivano completamente isolate tra di loro, una condizione che rende vulnerabile questa specie di per sé frequente.
- Fabian Biasio
Che cosa fa Pro Natura?
- Pro Natura si occupa di una rete di oltre 600 riserve naturali in tutta la Svizzera. In queste aree, i prati e i pascoli sono gestiti in modo estensivo, proprio come piace al grillo campestre, presente in numerose di queste riserve.
- Con la sua campagna «Flower Power – quando l’amore si fa fiore», Pro Natura si adopera affinché i prati e i pascoli colorati e ricchi di specie tornino ad aumentare in Svizzera.
- Pro Natura tutela e promuove i prati e i pascoli secchi. Nel quadro del progetto «Allegra Geissenpeter», studia come pendii un tempo usati a scopo agricolo possono essere ripristinati e salvati dall’invasione degli arbusti e del bosco
- Anche le singole sezioni di Pro Natura si impegnano per prati e scarpate ricchi di specie, ad esempio con il progetto «Blühende Borde fürs Baselbiet».
- Nell’ambito della politica agraria, Pro Natura difende con decisione i prati e pascoli ricchi di specie.
- Pro Natura si impegna per una gestione oculata del suolo.
- Benoît Renevey