La rapida scomparsa delle specie mette a repentaglio la nostra vita
In Svizzera, negli ultimi anni, si sono estinti la starna, lo psofo stridulante e la cuscuta strozzalino. «Ci troviamo nel bel mezzo della sesta estinzione di massa e la popolazione svizzera nemmeno se ne accorge», afferma Ursula Schneider Schüttel, Consigliera nazionale e Presidente di Pro Natura. Con la sua nuova campagna, l’organizzazione ambientalista intende cambiare questa percezione.
La Svizzera: campionessa di specie minacciate
Secondo un recente sondaggio condotto da Pro Natura, il 57 per cento dei residenti in Svizzera sa che «biodiversità» ha a che fare con la varietà naturale. Nello specifico, con questo termine si intende la varietà di specie animali e vegetali con i rispettivi ambienti e patrimoni genetici. La stessa percentuale crede però anche che nel nostro Paese la biodiversità se la passi bene o piuttosto bene, una convinzione errata, come spiega la Presidente di Pro Natura: «Tra i Paesi membri dell’OCSE, la Svizzera guida la classifica in quanto a percentuale di specie minacciate ed è al contempo fanalino di coda in termini di quota di superfici di protezione della natura. Più di un terzo delle specie animali e vegetali analizzate e quasi la metà dei tipi di ambienti sono minacciati in Svizzera».
Non possiamo sentire la mancanza di qualcosa che non conosciamo
La sensazione che la natura da noi sia in buone condizioni è dovuta al fatto che, ad esempio, vediamo tanti prati verdi costellati di Denti di leone. «Non possiamo sentire la mancanza di animali e piante che non abbiamo mai conosciuto» spiega Daniela Pauli, responsabile del Forum Biodiversità Svizzera. Ma verde non significa variegato, e soltanto la varietà di esseri viventi e la loro interazione rendono possibili i cicli naturali alla base della nostra esistenza.
«Impollinazione, fertilità del suolo, depurazione dell’acqua, stoccaggio di CO2, protezione dalle piene sono prestazioni fornite gratuitamente da una biodiversità intatta e indispensabili per la nostra sopravvivenza», ricorda Pauli. La crisi della biodiversità è per noi esseri umani una minaccia tanto quanto la crisi climatica e, secondo la ricerca sui limiti del pianeta, si trova in una fase persino più avanzata.
Agiamo qui e ora!
Più superfici di protezione della natura e meglio collegate, una produzione di derrate alimentari e un’alimentazione più ecologiche, una riduzione delle sovvenzioni che vanno a scapito della biodiversità: queste sono misure che non solo Pro Natura rivendica. Tre quarti della popolazione svizzera desidera già oggi che la Confederazione e i Cantoni facciano di più per fermare la perdita di biodiversità. «La politica e ogni singolo cittadino sono chiamati ad attivarsi», ribadisce Schneider Schüttel. «Tutti noi possiamo contribuire alla sopravvivenza del riccio, dell’upupa e della raganella. Ma dobbiamo cominciare subito, altrimenti presto in gioco ci sarà la nostra sopravvivenza.»
Contatto
- Serena Britos, responsabile Pro Natura Ticino, 076 675 22 23, @email
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