Un’ordinanza sulla caccia contro la natura ed il Parlamento
Dall’autunno del 2022 risulta evidente come si intende gestire il lupo nel futuro: una regolazione preventiva delle popolazioni per la prevenzione dei danni è possibile e la Confederazione esercita l’alta vigilanza. Va tuttavia dapprima posto in atto una protezione ragionevole delle greggi. Questo è quanto prevede anche la nuova legge sulla caccia (LCP) che ha trovato ampi consensi in Parlamento ed è stata accettata, seppure con scarso entusiasmo, anche dalle grandi organizzazioni ambientaliste. Dal punto di vista delle organizzazioni di protezione dell’ambiente che dopo il referendum sulla legge sulla caccia del 2020 avevano segnalato la loro disponibilità per individuare una soluzione per la gestione del lupo, con il recente adattamento della legge è di principio resa possibile la coesistenza del lupo e dell’agricoltura di montagna. Questo, in particolare, grazie alle condizioni quadro garanti stabilite nei materiali afferenti (verbali del Parlamento, dichiarazioni della competente Consigliera federale), per cui il lupo va protetto dall’estinzione anche a livello locale, la protezione ragionevole delle greggi dev’essere posta in atto a livello territoriale prima di un’eventuale regolazione proattiva degli effettivi di lupi, e di regola i branchi vanno mantenuti. Di tutte queste assicurazioni nulla rimane nell’ordinanza d’esecuzione ora finalizzata.
Si teme una massiccia decimazione delle popolazioni di lupi
Dall’autunno del 2022 l’UFAM è rimasto per mesi inattivo per quanto concerne l’attuazione appropriata della legge sulla caccia a livello di ordinanza. Ora si intende far passare con procedura accelerata a breve termine la possibilità d’abbattimento di una specie animale protetta in base a quote. Parallelamente, l’UFAM erode la collaudata protezione delle greggi mediante tagli del budget. Così si stravolge il principio della protezione delle specie fin qui adottato. L’UFAM intende ridurre gli effettivi di lupi da circa 30 a 12 branchi, anche se nelle rispettive regioni non si registrano danni o i danni risultano molto contenuti oppure anche se la protezione delle greggi non è attuata a livello territoriale.
La volontà popolare va rispettata
Le organizzazioni chiedono, nell’interesse della natura, della credibilità delle decisioni parlamentari e in corrispondenza alla volontà popolare risultante dal referendum sulla LCP il rigetto dell’intero disegno d’ordinanza. L’uccisione di animali protetti (nel caso specifico di lupi) in base a valori soglia in Svizzera è contrario alla legge e alla Costituzione. Voler annientare tutti i branchi eccedenti tale valore soglia senza alcuna considerazione dell’eventuale danno o minaccia non ha nulla a che vedere con la revisione della LCP così come originariamente decisa.
Contatto:
- WWF Svizzera: Susanna Petrone, Responsabile della comunicazione WWF Svizzera, 076 552 18 70, @email
Ulteriori informazioni
Info
Comunicato stampa congiunto di Pro Natura, WWF Svizzera, Gruppo Lupo Svizzero, BirdLife Svizzera
Famiglia di lupi © Blickwinkel/S.Meyers