Jagdhochsitz im Wald © Matthias Sorg
13.12.2024 Politica ambientale

Il Consiglio federale adotta un’Ordinanza sulla caccia problematica

Oggi, il Consiglio federale ha sancito che la versione definitiva dell’Ordinanza sulla caccia (OCP) entrerà in vigore il 1° febbraio 2025. Il testo adottato conferma che la regolazione del lupo deve basarsi su danni effettivamente arrecati o sulla minaccia di danni. Del tutto inspiegabilmente, è stata però indebolita la protezione delle greggi e del castoro. Ora si tratta di raccogliere esperienze con le nuove basi giuridiche. I Cantoni e la Confederazione sono invitati a tornare a un’attuazione basata sui fatti.

Nella gestione del lupo, negli ultimi tempi alcuni Cantoni sembrano aver perso di vista il senso della misura, la diligenza e l’importanza di un ecosistema intatto. Nonostante l’andamento al ribasso del numero di predazioni e malgrado la migliore protezione delle greggi, tutto ruota attorno a una regolazione schematica, autorizzata dalla Confederazione. L’Ordinanza sulla caccia (OCP) adottata oggi ribadisce che anche in futuro per procedere all’abbattimento di un lupo servirà una correlazione plausibile con la minaccia concreta di danni rilevanti che non possa essere evitata con l’adozione di misure meno incisive. L’abbattimento di intere famiglie di lupi deve restare l’eccezione. Le organizzazioni di protezione della natura chiedono alla Confederazione e ai Cantoni di tornare a un’attuazione delle basi legali improntata alla proporzionalità.

Ai Cantoni si chiede un’attuazione proporzionata

La nuova «popolazione minima» di 12 branchi per l’intera Svizzera sancita nell’OPC non è stabilita su dati oggettivi, ma è una cifra fondata su motivazioni esclusivamente politiche. Per la coesistenza con il lupo, la protezione delle greggi resta decisiva e fondamentale. L’onere per gli agricoltori e i gestori degli alpeggi è considerevole, però dà i suoi frutti. Nel 2024, il numero di predazioni di animali da reddito da parte del lupo è nettamente diminuito per la seconda volta consecutiva rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Questo andamento al ribasso si era già palesato nell’estate 2023, ossia prima dell’inizio dei nuovi abbattimenti di regolazione. Spesso non sono nemmeno i branchi nel mirino ad avere causato il danno, bensì singoli individui. Neppure una regolazione intensiva porterà dunque a una riduzione duratura del numero di predazioni se non si continua a garantire la protezione delle greggi. Preoccupa parecchio quindi che la Confederazione abbia deciso di ridurre di almeno la metà il suo contributo alla protezione del bestiame.

Per la prima volta, nell’OCP vengono disciplinati anche gli abbattimenti del castoro, nonostante numerosi esempi tratti dalla prassi dimostrino che i conflitti con il roditore possono essere risolti con l’adozione di appropriate misure preventive. Per gli abbattimenti non è nemmeno prevista la consultazione della Confederazione. Così facendo, il Consiglio federale tenta in maniera discutibile di creare per il castoro le stesse possibilità di abbattimento vigenti per il lupo. Il timore è ora che pure il minimo danno possa essere fatto valere come motivo per imbracciare il fucile. È una soluzione da condannare, soprattutto perché genera un’inutile incertezza del diritto. Vi sono però anche notizie positive: la tutela dei corridoi faunistici è rafforzata e in futuro il piombo, che è veleno per l’ambiente, potrà essere utilizzato solo limitatamente nelle munizioni da caccia.

Contatto:

  • Pro Natura & WWF Svizzera: Silvia Gandolla, collaboratrice scientifica, tel. 076 383 35 67, @email
     

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Commento congiunto di Pro Natura, WWF Svizzera, BirdLife Svizzera e Gruppo Lupo Svizzera